NELL'ERA DELL'INFORMAZIONE ............. L'IGNORANZA E' UNA SCELTA.
Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza.
Benjamin Franklin

giovedì 23 gennaio 2014

Il grande inganno dell'evasione fiscale; ecco cosa dovete sapere (e divulgare)



A cura di Alessandro Raffa per Nocensura.com 

LA FACCIA TOSTA DI QUESTO PERSONAGGIO E' ALLUCINANTE!!! MA IL PROBLEMA VERO, è CHE MOLTI GLI CREDONO PURE...
La realtà è che in un momento come questo ci sono commercianti e piccoli imprenditori che sopravvivono solo grazie all'evasione fiscale, e che se non eludessero al fisco qualche centinaia di euro, sarebbero costretti a CHIUDERE, ingrassando le fila dei disoccupati e SMETTENDO TOTALMENTE DI VERSARE CONTRIBUTI ALLO STATO;

Inoltre consideriamo che se una persona evade 100€ e li impiega, per esempio, mettendo 50€ di benzina e 50€ di spesa, una parte di questi soldi rientra comunque nelle casse dello stato al passaggio successivo, con le accise benzina e l'IVA sugli acquisti... COSA CHE NON AVVIENE PER LA GRANDE EVASIONE, LA "FUGA" DEI CAPITALI VERSO I PARADISI FISCALI, dai 98 MILIARDI EVASI DALLE LOBBY DELLE SLOT AI 2 MILIARDI ELUSI E SCOPERTI IN QUESTI GIORNI DALLA "PALAZZINARA" CHE PER OLTRE 10 ANNI HA "NASCOSTO" 1243 IMMOBILI AL FISCO;

SIAMO IN TREPIDANTE ATTESA DI SAPERE QUANTO DOVRA' PAGARE QUESTA SIGNORA PER REGOLARIZZARE LA SUA POSIZIONE; purtroppo in casi come questo, solitamente anziché fargli pagare TUTTO + penali/interessi/multe molto spesso l'evasore se la cava con MENO DI QUANTO AVREBBE DOVUTO PAGARE...

Ricordiamo - UN ESEMPIO TRA TANTI - la storia di Valentino Rossi; inizialmente gli furono richiesti 112 milioni di euro (vedi: http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/sport/valentino-evasione/valentino-denunciato/valentino-denunciato.html) DOPO L'ACCORDO, NE HA DOVUTI PAGARE SOLO 20 (vedi: http://www.repubblica.it/2007/08/sezioni/sport/valentino-evasione/fisco-rossi/fisco-rossi.html)

IN PRATICA AI RICCHI CONVIENE EVADERE E ASPETTARE CHE IL FISCO VADA A BUSSARGLI, PER ACCORDARSI IN SEGUITO!!!!!

LO STATO IN QUESTO MODO NON SOLO 'AGEVOLA' MA PERSINO 'INCENTIVA' LA GRANDE ELUSIONE FISCALE!!!

Ai politici piace prendere spunto dagli USA per molti aspetti, ma per quanto concerne l'evasione fiscale no, visto che in America chi non paga le tasse per grandi cifre e viene scoperto oltre a rischiare il carcere, pagherà MOLTO PIU' del dovuto; per esempio il campione di boxe Mike Tyson ne sa qualcosa...

MA IN ITALIA PREFERISCONO METTERE IN SCENA "COLPI DI TEATRO" COME I CONTROLLI A TAPPETO (per 1 giorno...) FATTI A CORTINA D'AMPEZZO E ALTRE SCENEGGIATE SIMILI.

QUANTO VALE LA ''GRANDE EVASIONE'' ?

SOLO i 98 miliardi delle slot machine valgono quanto le ultime 4 manovre finanziarie; sarebbero stati una grande boccata d'ossigeno per le casse dell'erario, una cifra che vale ben 1.637,50€ per ogni cittadino, bambini e anziani compresi [(98.250.000.000 diviso 60.000.000 di abitanti) se invece dividiamo la somma per il numero dei contribuenti - 38 milioni - la cifra si attesta a 2585,52€ ciascuno]

In una situazione in cui lo Stato è in difficoltà persino per trovare 400 milioni di euro per finanziare la cassa integrazione, REGALARE quella cifra a chi ha EVASO IL FISCO è PURA FOLLIA!!!!! (inoltre non è l'unico regalo fatto alle lobby, anche se è il più sostanzioso: http://www.nocensura.com/2012/06/ecco-tutti-i-regali-alle-lobby-delle.html)

IL TESORETTO DEI GRANDI EVASORI IN SVIZZERA MAI RECUPERATO:

Nel 2011 diverse nazioni europee tra cui Germania, GB e Austria, hanno siglato accordi con la Svizzera per fare un "prelievo forzoso" sui conti correnti occulti in Svizzera dei loro cittadini; il nostro paese avrebbe potuto recuperare un "tesoretto" - anzi, un vero e proprio TESORO - di CIRCA 50 MILIARDI DI EURO (vedi: http://www.nocensura.com/2012/05/monti-potrebbe-facilmente-incassare-50.html) ma IL GOVERNO MONTI, che era a caccia di soldi, RINUNCIO' IGNOBILMENTE A QUESTA POSSIBILITA', che è stata più volte annunciata (cosa che ha portato molti correntisti a trasferire immediatamente i propri soldi in altri paradisi fiscali più "sicuri"...) e poi NON NE HANNO FATTO DI NIENTE, anche se nel giro di pochi mesi la somma che era possibile recuperare è vertiginosamente diminuita; una misura di questo tipo doveva essere fatta IMMEDIATAMENTE, insieme alle altre nazioni che hanno fatto questa scelta, rendendo la manovra nota solo a cose fatte. CON QUEI 50 MILIARDI IL GOVERNO MONTI AVREBBE POTUTO TROVARE BUONA PARTE DEI FINANZIAMENTI CHE HA RASTRELLATO CON MISURE LACRIME E SANGUE, IMPOVERENDO MILIONI DI ITALIANI, FACENDO CHIUDERE L'ATTIVITA' O COMUNQUE PERDERE IL LAVORO A CENTINAIA DI MIGLIAIA DI ITALIANI, MANDANDONE IN FALLIMENTO DECINE DI MIGLIAIA, FACENDONE SUICIDARE SVARIATE CENTINAIA.

Politici & media nel frattempo predicavano la necessarietà delle misure lacrime e sangue, "dobbiamo (dovete) fare sacrifici, non ci sono altre possibilità" dicevano. E qualcuno gli credeva pure, tanto che il massone bilderberghino-trilateralista ha preso persino il 10% dei voti! Assurdo e allucinante, se conoscete qualcuno che difendeva l'operato del governo Monti, fategli leggere questo articolo, ma sicuramente qualcuno troverà il modo per giustificare anche questo!

POTREI CONTINUARE CON L'ELENCO DEI MAXI-SPRECHI INDEGNI E DEI REGALI ALLE LOBBY AMICHE PER ORE, senza considerare gli 80-90 MILIARDI annui che paghiamo di INTERESSI SUL DEBITO PUBBLICO frutto di una politica monetaria TRUFFALDINA gestita dai banchieri privati; la BCE crea il denaro dal NULLA e lo presta alle banche private ad un tasso che attualmente è dello 0.25% (in passato è stato dello 0.75% e 0.50%) e queste lo prestano alle nazioni (ovvero investono sui titoli di stato) PRETENDENDO UN TASSO DI INTERESSE DEL 4-5 PERSINO DEL 6% NEL PERIODO IN CUI LO SPREAD ERA SULLA SOGLIA DEI 500 PUNTI; QUESTA è LA VERA, UNICA CAUSA DELLA CRISI, O QUANTOMENO LA MAGGIORE: NEGLI ULTIMI 30 ANNI ABBIAMO PAGATO BEN 3.100 MILIARDI A CAUSA DI QUESTO "GIOCHINO" (vedi: http://www.nocensura.com/2013/07/litalia-in-20-anni-ha-pagato-3100.html) UNA CIFRA SUFFICIENTE NON SOLO AD ESTINGUERE IL DEBITO PUBBLICO TRUFFA, MA AVANZEREBBERO ANCHE PIU' DI 1.000 MILIARDI DI EURO, oltre al fatto che gli 80/90 miliardi di euro annui che versiamo di interessi, sarebbero sufficienti per innalzare le pensioni minime - magari integrando le entrate con una sforbiciata alle mega-maxi pensioni, che arrivano fino a oltre 90.000€ mensili - e finanziare il "reddito di cittadinanza" per sostenere chi perde o non trova un posto di lavoro.

CHI ATTRIBUISCE ALLA PICCOLA EVASIONE FISCALE I PROBLEMI DEL PAESE è UN BUGIARDO, MENTE SAPENDO DI MENTIRE (questo vale per i politici, che al di là dei proclami sanno bene come stanno le cose; tra i cittadini invece c'è una parte di ignoranti che gli crede, e questi è nostro dovere aiutarli a comprendere come stanno davvero le cose.

LA VERA EVASIONE, quella DELETERIA E DANNOSA è QUELLA DELLE GRANDI LOBBIES, CHE SOTTRAGGONO AL FISCO GRANDI CAPITALI E LI OCCULTANO NEI PARADISI FISCALI SOTTRAENDOLI ALL'ECONOMIA DEL PAESE.

E' importante cercare di "svegliare" coloro che ancora oggi credono a queste fandonie; divulgate al massimo questo articolo, pubblicatelo nelle vostre pagine/gruppi/blog e nei vostri profili, invitando alla lettura i vostri amici. Se avete la possibilità, stampatelo e distruibuitelo ai vostri amici, nelle sale d'attesa, nei bar, nei vostri negozi.

CERCHIAMO DI CONTRASTARE LA DISINFORMAZIONE DEL SISTEMA, SEMPRE PIU' DITTATORIALE E SENZA SCRUPOLI... loro hanno MILIARDI, hanno decine di migliaia di giornalisti al loro servizio, hanno il monopolio televisivo, se non ci rimbocchiamo le maniche noi cittadini, le cose non cambieranno MAI; nonostante da questo punto di vista negli ultimi anni ci siano stati dei miglioramenti, c'è ancora molto da fare, e una fetta consistente di popolazione, in primis gli anziani, non si informa sul web, unica fonte di VERA INFORMAZIONE, nonostante anche qui le principali fonti di informazione siano gestite dai "signori del tubo catodico" e della carta stampata...

Alessandro Raffa per Nocensura.com 

Danimarca. Se è tutto vero, noi siamo il terzo mondo


Non so per quale strano caso, me negli ultimi mesi diversi cari amici, hanno scelto di andare a vivere nel Nord Europa e nessuno si lamenta della nuova vita. Tra questi, le storie più incredibili le sento dagli amici che ora vivono in Danimarca.
Qualche settimana fa mi chiama Martina e mi dice: “Allora Carlo, come procede la gravidanza della tua compagna?” e io le rispondo: “Martina… fortunatamente procede tutto bene, ma in pochi mesi stiamo spendendo tantissimi soldi, tra visite specialistiche, ecografie, esami del sangue, e ancora deve nascere, figuriamoci quanto inciderà un figlio nel bilancio famigliare appena sarà nato… ora capisco quando le persone dicono c’è troppa crisi per permettersi un bambino”
e lei “SCUSA? Cioè in Italia per fare figli devi pagare? Cioè in Italia fanno pagare per mettere al mondo creature che, tra qualche anno, pagheranno tasse per mantenere il paese? Non ci credo, qui è un mondo completamente diverso, non solo ogni esame medico è completamente gratuito, ma nel caso di gravidanza lo stato ti sovvenziona, non paghi nulla, anzi… ogni bambino che nasce lo stato da dei contributi economici, e non solo le mamme prendono la maternità, ma contemporaneamente lo stato fa prendere anche la paternità ai padri. C’è un altissimo rispetto per la famiglia, anche perché allo Stato, tutto torna… nei prossimi giorni, quando torno in Italia ti racconto il resto….”
Io nel frattempo ho cercanto in giro e ciò che trovavo era sconcertante se paragonato al nostro paese: In DANIMARCA non si paga la tassa sulla prima casa. In DANIMARCA non esiste il sostituto di imposta, i lavoratori dipendenti percepiscono la paga lorda e compilano una dichiarazione dei redditi di 2 paginette senza commercialista, CAF e menate varie. In DANIMARCA ci sono -20 gradi d’inverno, ma nelle case ci sono 25 gradi perchè ilriscaldamento delle abitazioni si fa con le acque reflue delle fogne depurate, inviate nelle abitazioni sfruttando come fonte energetica il gas prodotto.
La spesa di una famiglia di 3 persone per scaldare un ambiente di 100 mq. per un anno è di 150 euro.
In DANIMARCA i ministri girano in bicicletta, così come la gran parte della popolazione, indipendentemente dalle condizioni climatiche. Se ti azzardi a comprare una macchina nuova ti bastonano di tasse, mentre se tieni la tua vecchia carretta (rinunciando a produrre CO2 per il ciclo produttivo d una nuova auto) hai agevolazioni fiscali. In DANIMARCA paghi le tasseper avere la pensione, ma se decidi di rinunciare ti ridanno i soldi con gli interessi. In DANIMARCA i crediti dello STATO verso i contribuenti sono liquidati per legge ENTRO 1 MESE ma nessuna amministrazione si azzarda a superare i 15 gg per una questione di efficienza. In DANIMARCA un operaio guadagna l’equivalente NETTO di 2.500 euro e un direttore di banca non supera i 7.000.
NON E’ VERO CHE IN DANIMARCA LE TASSE SONO PIU’ ALTE CHE DA NOI, in quanto la pressione fiscale (che è esente da addizionali locali) è inferiore al 42% TUTTO COMPRESO.

E ieri è passata a trovarmi Martina, e abbiamo approfondito il discorso:
“Ambientarsi in un paese nuovo può spaventare, ma quando un paese ha un alto livello di civiltà, diventa tutto molto più semplice e veloce, corsi gratuiti di 3 anni della lingua Danese per tutti, ma qui il danese sembra quasi la seconda lingua, con l’inglese vai ovunque. La cosa che mi ha stupita di più di questo paese è che qui si pagano tasse care, ma mai quanto in Italia e la cosa pazzesca è come il paese fa vivere i propri cittadini.
Efficienza in ogni settore, il rispetto per l’ambiente, il rispetto per le classi sociali…
Le case sono molto belle, prevalentemente basse, i grattacieli e i palazzoni sono una rarità, il clima in inverno è molto rigido ma in estate è assolutamente mite. E in ogni stagione si gira tutti in bicicletta, sempre. Le città sono tutte a misura di bici e chi usa la macchina viene visto malissimo, sembra una pecora nera in un paese di mosche bianche. Chi vuole la macchina paga tasse pesantissime, questo perché lo stato disincentiva traffico e smog. Le autostrade sono completamente gratuite, mentre da voi in Italia costano più del carburante che consumate per percorrerle.
Posso continuare col raccontarti che voi pagate scuole e università, ma qui è tutto gratis, ma la cosa più bella rispetto a voi è che gli studenti in Danimarca percepiscono uno stipendio. Si perché lo stato considera lo studio come un lavoro e quindi come tale va retribuito.
[Io a questo punto ho iniziato a "sudare" dalla rabbia e mi sono subito andato a cercare informazioni a riguardo perché non ci credevo…. e sentite bene, uno studente universitario danese (o immigrato con residenza/cittadinanza) percepisce uno stipendio mensile minimo di circa 700€ (5.000 corone danesi) come "stipendio dello studente" pagato dal governo]
E come se questo non bastasse lo stato danese continuerà a dare un aiuto economico nel caso in cui gli studenti nei 12 mesi successivi dalla laurea non trovassero lavoro.
La vita costa un po’ più dell’Italia, nel senso che le case sono un po’ più costose della media italiana, ma non esistono poi tasse sugli immobili, e credimi che uno studente che percepisce dalla scuola minimo 700€ se divide un affitto con altri studenti può comunque permettersi di non pesare più sulla propria famiglia.
…E pensare che in Italia a volte 700€ non è neanche la retta mensile per certe universitào lo stipendio di molti lavoratori….
Comunque è vero che le case costano un po’ di più, come costa un po’ di più la vita se vai a prenderti un aperitivo con gli amici tutti i giorni, ma considera che un laureato, semplicemente con il suo primo lavoro percepisce quasi 4.000€ al mese, NETTI”.
A quel punto, io a 36 anni con una vita di lavoro alle spalle dubito così fortemente da schernire Martina: “MA FIGURATI, neolaureato al primo lavoro e percepisce 4.000€ netti? È impossibile”.
E lei: “Eccoti la busta paga di Luca: 3.780€ a 24 anni per il suo primo lavoro.
È vero che paghi un po’ di più una casa, ma tu pensa che noi come coppia portiamo a casa 2 stipendi simili, anche se il nostro bellissimo bilocale, arredato e in centro costa 1.200€ al mese, guadagnando comunque 7.000€ ci rimangono ogni mese 5.800€ e ti garantisco che ci viviamo benissimo. E poi vuoi sapere qual’è la ciliegina sulla torta? Che qui non si lavora come muli o schiavi, qui si è molto tranquilli, sereni, si inizia a lavorare mediamente alle 10 la mattina e alle 16 si esce dal lavoro. Questo è il nostro “full time” che ti fa prendere quasi 4.000€ di stipendio. Il resto del tempo potrai passarlo con la tua famiglia e viverti la tua vita.
Considera che comunque da queste parti nessuno guadagna meno di 2.500/2.700€ al mese.
La cosa che da italiano ti farà strano, è vedere milioni di biciclette, alcune costosissime, lasciate libere, senza catene, e nessuno ruba nulla. Nei primi tempi mi metteva in difficoltà vedere le donne che lasciavano borse e cellulari abbandonati sui tavoli o sulle sedie e tranquillamente dopo mezz’ora tornavano a riprenderle su quei tavoli abbandonati, mai nessuno che osa fare un furto. In Italia sarebbe solo una questione di pochi secondi per subirlo. C’è così tanta onestà in questo paese, che le mamme con i bambini nei passeggini, quando vanno a fare shopping, entrano nei negozi, e lasciano i piccoli parcheggiati fuori, loro con calma scelgono i capi, se li provano, li pagano ed escono fuori a riprendere i passeggini, lo fanno per non far subire ai piccoli gli sbalzi termici in modo che si ammalano di meno, ma non è mai sparito un bambino in Danimarca! In Italia quale madre avrebbe così tanta fiducia del prossimo?
Un’altra caratteristica è la luce… d’estate le giornate sono piene di sole per moltissime ore al giorno, in inverno la luce è poca… teniamo le luci un po’ più accese di voi nei periodi freddi. Si dice che potrebbe essere questo a causare una percentuale discreta di suicidi nella popolazione, ma in realtà neanche l’Italia ne è esente, anzi da quanto sento negli mesi forse nei prossimi dati che verranno pubblicati ci supererete. Proprio per diminuire questo problema il governo ha da poco stanziato un “piano ferie” che aumenta mensilmente la possibilità ai dipendenti di farsi un viaggio nei paesi caldi, si arriva tranquillamente ad avere una settimana di ferie al mese (percependo sempre lo stesso stipendio), e il colmo è che la Danimarca è un paese felice, dove tutto va benissimo, dove non manca nulla e anche gli autobus, che hanno un biglietto più costoso (circa 3€ ma utilizzabile contemporaneamente da 4 persone: 1 genitore e 3 figli), indicano la destinazione con uno smile e la scritta “Sorridenti fino alla meta”.
Ora raccontami, come va la tua vita in Italia?

Fonte: italiainweb.com 

Questa non è una "contro manovra" ma solo "distrazione di massa"


Su Facebook continuano a girare immagini come questa anche nelle pagine di "contro-informazione": il concetto espresso è giusto, ma degno di un commentatore di talk show dei mass media; GLI SPRECHI, LE CAUSE DELLA CRISI SONO BEN ALTRE, così confondiamo solo le idee alla gente e deviamo l'attenzione sulla fuffa, come fanno i mass media; pensare di risanare l'Italia (2070 miliardi di debito, in crescita di 80/90 all'anno) con questo genere di risparmi è FOLLIA!!! Altro che "contro-manovra"...

PARLIAMO DELLA TRUFFA DEL DEBITO PUBBLICO, che in 30 anni ci è costato 3.100 MILIARDI solo di interessi!!! (vedi: http://www.nocensura.com/2013/07/litalia-in-20-anni-ha-pagato-3100.html) PARLIAMO DI SIGNORAGGIO BANCARIO, SOVRANITA' MONETARIA, INFORMATEVI & INFORMATE SUL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA MONETARIO...



Alessandro Raffa 

Lo schiavismo nell’era delle multinazionali. Quando i criminali non pagano perché comandano il mondo

schiav221 milioni le vittime della schiavitù. Chi paga il conto di questo crimine? Nessuno. Quando comandi il mondo, come le multinazionali, oltre a decidere quale debba essere la linea politica ed economica della nazioni, puoi permetterti il lusso di non pagare per i crimini che commetti. Eppure sui libri di scuola abbiamo letto che lo schiavitù è stata abolita. Certo, infatti oggi si chiama schiavismo. A questo ci ha portati il modello capitalistico che ci ha trasformati in una società consumistica in cui anche noi comuni cittadini abbiamo la nostra parte di colpe. Perché poco importa se per il diamante che desideriamo, non per necessità vitale ma per ostentare uno status-symbol, tanti schiavi vengono costretti a lavorare nelle miniere ed a condurre una vita indegna. E così via con tutti gli altri beni che provengono da Paesi poveri in cui le multinazionali pagano meno di un dollaro al giorno sfruttando spesso anche il lavoro minorile.

schiav1
Alle multinazionali la loro colpa di criminali. A noi la nostra di collaboratori. Nessuno è innocente. Tornando alle multinazionali, l’obiettivo primario è massimizzare il profitto ed abbassare il costo di produzione.
Ne sa qualcosa la Coca Cola, venuta alla ribalta dopo il caso di Rosarno (Calabria) grazie ad un’inchiesta fatta da The Ecologist e poi ripresa da The Independent (da notare che nessuna testata è italiana, i nostri giornalisti avevano senz’altro di meglio da fare). L’inchiesta ha reso noto come nel mezzogiorno la raccolta delle arance destinata alla produzione delle bibite del noto marchio avvenisse in condizioni di schiavitù per mano di migranti provenienti dall’Africa.

lunedì 13 gennaio 2014

LE MULTINAZIONALI PIÙ CATTIVE DEL MONDO

McDONALDS-RISTORAZIONE

I dipendenti sono sottopagati. Gli animali che forniscono la carne degli hamburger sono costretti a continue gravidanze e vengono imbottiti di antibiotici e farmaci. L’intera “politica pubblicitaria” della multinazionale mira a coinvolgere e convincere i bambini (con regali, promozioni e gadgets)e ovviamente, quando il bambino rompe i coglioni perché vuole andare da McDonald’s, ci va tutta la famiglia. Tre piccioni con un cheesburger.La campagna contro questa multinazionale dura ormai da più di una decina d’anni. La McDonald’s è finita più volte sotto processo. Ha pagato diversi milioni di dollari di risarcimento danni ai consumatori.Negli ultimi sei mesi il fatturato è sceso del 13%.



NESTLE’-ALIMENTARI

La campagna di boicottaggio della Nestlé è nata soprattutto dalla politica della società nella vendita del latte in polvere (qui l’azienda controlla più del % del mercato mondiale). La multinazionale avrebbe provocato la morte di 1,5 milioni di bambini per malnutrizione. La Nestlè incoraggia e pubblicizza l’alimentazione dal biberon fornendo informazioni distorte sull’opportunità dell’allattamento artificiale e dando campioni gratuiti di latte agli ospedali (in particolare negli ospedali del Terzo mondo), o “dimenticando” di riscuotere i pagamenti.Oltre a questo la Nestlè è considerata una delle multinazionali più potenti e più pericolose del mondo. E’ criticata per frodi e illeciti finanziari, abusi di potere, inciuci politici, appoggio e sostegno di regimi dittatoriali. Ultimamente è stata presa di mira per l’utilizzo di organismi geneticamente modificati nella pasta (Buitoni), nei latticini, dolci e merendine.Intere aree di foresta vengono distrutte per far posto alle sue piantagioni di cacao e di caffè, dove si utilizzano pesticidi molto pericolosi (alcuni proibiti nei paesi industrializzati).Ecco una lista completa dei marchi di proprietà Nestlè:Acque minerali e Bevande: Claudia, Giara, Giulia, Levissima, Limpia, Lora Recoaro, Panna, Pejo, Perrier, Pra Castello, San Bernardo, San Pellegrino, Sandalia, Tione, Ulmeta, Vera, Acqua Brillante Recoaro, Batik, Beltè, Chinò, Gingerino Recoaro, Mirage, Nestea, One-o-one, San Pellegrino, Sanbitter.Dolci, gelati, merendine: Le ore liete, Cheerios, Chocapic, Fibre 1, Fitness, Kix, Nesquik, Trio, Kit Kat, Lion, Motta, Alemagna, Baci, Cioccoblocco, Galak, Perugina, Smarties, Antica Gelateria del CorsoCacao, caffè e derivati: Cacao Perugina, Nescafè, Malto Kneipp, Orzoro.Carne e pesce: Vismara, Mare fresco, Surgela,Frutta e Latticini e yogurt: Formaggi Mio, Fruit joy, Fruttolo, Lc1.Olio e derivati: Sasso, Sassonaise, Maggi.


 
CHIQUITA-ALIMENTARIE’ 

coinvolta in tutto. Intrighi internazionali, scioperi repressi nel sangue, corruzione, scandali e colpi di stato. Utilizza massicce quantità di pesticidi, erbicidi e insetticidi. Approfitta della sua posizione di potere per imporre prezzi molto bassi delle aziende agricole da cui si rifornisce.Nel 1994 il sindacato SITRAP ha denunciato l’esistenza di squadre armate all’interno delle piantagioni in Centro America e in Ecuador. I lavoratori sono sottopagati, senza alcuna assistenza medica. Le attività sindacali sono represse talvolta con la forza.

 


 Unilever-says-that-Marketing-has-to-become-a-noble-business-again-2UNILIVER-ALIMENTARI E CHIMICA

Molte associazioni animaliste come Animal Aid hanno lanciato una campagna contro la Unilever per lo sfruttamento degli animali durante gli esperimenti.E’ boicottata anche per i salari e le condizioni di lavoro nelle sue piantagioni in India (dove possiede il 98% del mercato del tè).La Unilever controlla i marchi: Lipton Ice Tea, Coccolino, Bio presto, Omo, Surf, Svelto,Cif, Lysoform, Vim, Algida, Carte d’Or, Eldorado, Magnum, Solero, Sorbetteria di Ranieri, Findus, Genepesca, Igloo, Mikana, Vive la vie, Calvè, Mayò, Top-down, Foglia d’oro, Gradina, Maya, Rama, Bertolli, Rocca dell’uliveto, San Giorgio, Friol, Axe, Clear, Denim, Dimension, Durban’s, Mentadent, Pepsodent, Rexona.


 >Fonte< Redatto da Pjmanc http:/ilfattaccio

PRODOTTI FATTI CON PARTI DI ANIMALI- ECCO COME RICONOSCERLI

prodotti fatti con parti di animali
BUSTE DI PLASTICA COSMETICI AMMORBIDENTI DENTIFRICI.Questi ed altri prodotti che usiamo quotidianamente sono, spesso e volentieri, realizzati con sostanze e materiali di origine animale. Vediamo quindi come riconoscerli per evitarli.Il modo migliore per salvare gli animali non consiste soltanto nel manifestare in loro favore o nel mangiare esclusivamente vegetali ma bisogna anche stare attenti ai prodotti che si usano.Chi più chi meno, tutti ci dichiariamo amici degli animali. Se così è veramente, non basta però diventare vegetariani. Il modo migliore per salvare gli animali non consiste soltanto nel manifestare in loro favore o nel mangiare esclusivamente vegetali ma bisogna anche stare attenti ai prodotti che si usano.Di solito pensiamo che solo i cosmetici e poco altro provengano da animali o da test compiuti su di essi, ma esistono alcuni oggetti di uso comune, con cui tutti abbiamo a che fare ogni giorno, che provengono da parti di animale, a volte per tutte le marche, altre soltanto per scelta di alcune aziende.L’Ontario Animal Farm Council afferma che, in media, viene utilizzato il 98% di un animale. Di quel 98%, circa il 55% viene utilizzato per i prodotti alimentari ed il restante 45% per i prodotti non commestibili.
ANDIAMO A VEDERE QUALI SONO
1. Buste di plastica. Non c’è solo il petrolio a formare questi terribili prodotti, che per fortuna stanno sparendo dalle nostre case, ma anche grassi animali utilizzati come additivi per “migliorare le proprietà dei materiali e/o per aiutare nella lavorazione dei polimeri primi” afferma il sito Genetic Engineering and Biotechnology News. La Tyson Foods sta sperimentando buste di plastica e adesivi provenienti dalla proteina cheratina che si trova nelle piume di pollo, ed il progetto è di utilizzarla anche per i pannolini usa e getta ed i camici ospedalieri.
2. Gomme per auto e biciclette. L’acido stearico aiuta la gomma degli pneumatici a mantenere la forma stabile nonostante l’attrito. E questo acido ha, nella maggior parte dei casi, origini animali, nonostante si possa ottenere anche dalle piante.
3. Colla per strumenti musicali. La colla animale (ottenuta dalle ossa e tessuto connettivo bolliti) è apparentemente il migliore adesivo per il fissaggio di strumenti musicali in legno, come violini e pianoforti. Anche se a volte vengono utilizzate altre colle sintetiche, la colla animale è facilmente reperibile ed ampiamente usata per le correzioni dei mobili e la lavorazione del legno.
4. Biocarburanti. Canna da zucchero e mais sono le materie prime che vengono in mente in un primo momento quando pensiamo ai biocarburanti, ma negli ultimi anni l’uso di grassi di origine animale (carne bovina e pollo) è entrato nella produzione di biodiesel.
5. Fuochi d’artificio. Non solo inquinano, ma alcuni sono fatti con lo stesso componente utilizzato nel settore degli pneumatici, l’acido stearico, utilizzato per impedire l’ossidazione dei metalli.
6. Ammorbidenti. Non tutti, ma in particolare l’ammorbidente Downy (che in Italia è pubblicizzato con il nome di Lenor) contiene cloruro di ammonio dimetilico da sego diidrogenato che viene da bovini, ovini e cavalli.
7. Shampoo & Balsamo. Come molti prodotti cosmetici, anche alcuni shampoo e balsamo hanno ingredienti di origine animale. Secondo la PETA, ci sono più di 20 componenti provenienti da animali che potrebbero trovarsi nel vostro shampoo e balsamo. Quando si legge ‘Pantenolo’, ‘Aminoacidi’, o ‘Vitamina B’ in una bottiglia (solo per citarne alcuni), può essere che questi siano di origine animale o vegetale, ma la distinzione sull’etichetta non c’è. Alcune aziende hanno anche rimosso la parola ‘animale’ da alcuni ingredienti per non perdere i clienti.
8. Dentifricio. La glicerina si trova in grassi animali e vegetali, che hanno una composizione chimica contenente dal 7% al 13% di glicerina. Quando separata, è utilizzata in una vasta gamma di prodotti, incluso il dentifricio. Anche qui distinguere l’origine è difficile. Colgate ha dichiarato di non utilizzare animali nei suoi prodotti, dunque visitate il sito web di un’azienda prima di acquistare il prodotto perché potrebbe esserci qualche indicazione.
9. Zucchero. All’apparenza è uno dei prodotti più vegetali che esistano. Eppure la cenere purificata proveniente dalle ossa di animali viene utilizzata nei filtri per raffinare lo zucchero di alcuni marchi. Anche in questo caso, per star sicuri, visitate i siti delle compagnie oppure i siti vegani specializzati.
Articolo tratto da Ecologiae.com Fonte originale: Treehugger  Redatto da Pjmanc http:/ ilfattaccio

Il video di tutte le esplosioni nucleari dal 1945 a oggi

Un artista giapponese, Isao Hashimoto, ha creato un bel video che mappa le 2053 bombe atomiche esplose sulla terra tra il 1945 ed il 1998. 
La prima è l’esplosione test che riguarda il progetto americano Manhattan, dalle parti di Los Alamos, mentre le ultime esplosioni fanno riferimento ai test nucleari indiani e pakistani. L’ultima è del maggio 1998.
In questo video mancano però due presunti test nucleari nordcoreani, la cui assenza è giustificata dal fatto che, appunto, non sia sicura al 100% la loro effettiva esecuzione. L’obiettivo dell’artista sarebbe quello di mostrare “la paura e la follia delle armi nucleari”. La frequenza, come si vede dal video, aumenta dopo il 1960, periodo che fa riferimento all’inasprirsi della guerra fredda.
Gli Stati Uniti sono quelli che ci hanno dato più dentro, soprattutto lanciando bombe nel pacifico e nei deserti tra l’Arizona ed il Nevada. Gli inglesi hanno fatto i test in territorio australiano, mentre i francesi nel deserto algerino.
fonte : AgoraVox Italia

Spagnolo inventa lampadina che dura 100 anni ma viene minacciato di morte

la lampadina di Benito Muros
 Vedi il documentario sull'obsolescenza programmata

Guardate la foto qui sopra. Nell’immagine è evidenziata apparentemente una semplice e comune lampadina. Ma questa lampadina ha una particolarità che la rende praticamente “immortale”: è stata sviluppata con una tecnologia (per il momento non nota) che, al contrario delle normali lampadine, non è sottoposta al fenomeno dell’obsolescenza programmata”. Cosa significa questo termine? Solitamente tutto ciò che troviamo in commercio ha una scadenza propria, una fine “programmata” che permette alle industrie di immettere sul mercato mondiale prodotti tecnologicamente sempre più avanzati e di livello superiore, a scapito di quelli già presenti.
Benito Muros
Questo avviene nell’economia industriale, soprattutto per prodotti di origine elettrica (come appunto le lampadine) o elettronica. In pratica le industrie produttrici utilizzano appositamente materiali di qualità inferiore o componenti facilmente deteriorabili che accorciano la vita del prodotto rendendolo obsoleto o inutilizzabile dopo un certo periodo di tempo, spesso in prossimità dell’uscita sul mercato di prodotti simili ma tecnologicamente più aggiornati.
Tutto questo, ovviamente, serve esclusivamente ad aumentare i fatturati commerciali. Ora però questa torbida tattica industriale sta per essere messa a rischio dall’invenzione di un giovane impiegato, Benito Muros, che lavora presso l’OEP Electrics come responsabile di un programma appositamente ideato per combattere l’obsolescenza pianificata. In pratica l’uomo ha ideato un tipo di lampadina che arriva a risparmiare dal 70% al 95% dell’energia normalmente utilizzata da una normale lampadina. Ciò vuol dire che sei voi utilizzaste una di queste lampadine per la vostra camera da letto essa sopravvivrebbe anche alla vostra dipartita, continuando a funzionare nel tempo. In più (e non è cosa da poco) essa possiede anche la caratteristica di non scottare al tatto e di non bruciarsi se sottoposta a ripetute accensioni. Un’intervista a Benito Muros:
La notizia, ovviamente positiva per tutti noi, non lo è stato però interamente per il giovane inventore spagnolo che avrebbe subito serie ma prevedibili minacce di morte per se e per i suoi familiari qualora avesse introdotto sul mercato questa nuova tecnologia. Nonostante le minacce ricevute l’uomo ha però coraggiosamente denunciato il fatto alle autorità locali dichiarando che continuerà a difendere il programma per il quale sta ancora attualmente lavorando.
Vi siete mai chiesti perché certi giocattoli si rompono subito? Perché è così faticoso trovare pezzi di ricambio per un elettrodomestico? Perché il computer che avete in casa dopo pochi mesi è già diventato un pezzo da museo? La risposta è più semplice di quanto, forse, immaginate e si racchiude in appena due parole: obsolescenza programmata. Significa che vi sono prodotti che vengono progettati e costruiti per durare poco, rompersi in fretta ed essere così continuamente sostituiti. Il ragionamento è impietoso ma chiaro: sembra che il sistemo economico-monetario che regola la nostra società stia in piedi solo se si continua a “consumare” senza sosta e per avere la certezza che ciò avvenga occorre creare il “bisogno”, la “necessità”. Quindi, cosa c’è di più efficace del mettere a disposizione dei consumatori oggetti pensati e realizzati per durare poco, in modo che vengano costantemente ricomprati? Un video che tratta l’argomento:


Fonti:
www.vice.com/es/read/benito-muros-quiere-cambiar-el-mundo-ha-comenzado-por-las-bombillas
www.eleconomista.es/hpymes/noticias/4290506/10/12/Me-persiguen-por-crear-una-bombilla-que-no-se-funde.html?utm_source=crosslink&utm_medium=twitter


Per completezza d’informazione, vi informiamo che esiste anche un’intervista a tale Leon, un presunto ex socio di Muros che cerca di denigrare l’invenzione in questione spiegando che la lampadina ideata da Muros non sarebbe “infinita” ma facilmente riparabile a basso costo. Inoltre si allude a spostamenti finanziari non poco chiari da parte dell’ideatore del progetto. Non sappiamo se queste dichiarazioni corrispondano al vero ma la cosa curiosa è che questa seconda intervista è stata fatta dallo stesso sito web che ha intervistato Muros circa un mese prima. 
Ecco il link:  www.vice.com/es/read/entrevista-ferran-leon-benito-muros

Ad ogni modo esiste un sito ufficiale del prodotto disponibile al seguente indirizzo:www.oepelectrics.es

Fonte: pianetablunews.wordpress.com 

Armi atomiche: ecco le banche che le finanziano


La cover del rapporto Don’t Bank on the bomb
Sono sempre loro: BNP Paribas e Deutsche Bank. Già ai vertici delle operazioni a sostegno dell’export militare italiano, figurano anche tra i gruppi bancari europei più attivi nel finanziare l’industria degli armamenti nucleari. Sono preceduti solo dalla britannica Royal Bank of Scotland nella lista delle banche europee “most heavily involved” (più pesantemente coinvolte) nel supporto ai produttori di armi nucleari. Lo documenta il rapporto“Don’t Bank on the bomb” (qui in .pdf) diffuso ieri a livello mondiale dalla campagna ICAN(International Campaign to Abolish Nuclear Weapons) di cui la Rete Disarmo è partner italiano.
Il quadro internazionale: primeggiano le banche USA
La ricerca – che è stata sviluppata da IKV Pax Christi Olanda e la società di ricercheProfundo per la coalizione internazionale ICAN – fa seguito ad un’analoga ricerca pubblicata lo scorso anno: riporta le 298 istituzioni finanziarie pubbliche e private(soprattutto banche, assicurazioni, fondi pensione ecc.) che nell’ultimo quadriennio hanno investito circa 314 miliardi di dollari a favore di 27 compagnie ed industrie internazionali coinvolte nella produzione, manutenzione e modernizzazione delle armi nucleari.
La componete più consistente è rappresentata dalle istituzioni finanziarie con sede negliStati Uniti (ben 165 su 298) che sommate alle 9 del Canada hanno movimentato quasi 223 miliardi di dollari. Quelle basate in Europa sono 65 con finanziamenti complessivi per oltre 73 miliardi di dollari; 47 quelle in Asia e Oceania con movimentazioni di oltre 17 miliardi di dollari; le 10 con sede in Medio Oriente hanno operato per 958 milioni di dollari e una in Africa per circa 6,2 milione di dollari. “In altri paesi dotati di armi nucleari - come la Russia, la Cina, il Pakistan e la Corea del Nord - la modernizzazione delle forze nucleari è svolta principalmente o esclusivamente da agenzie governative” – avverte il rapporto (p. 29) e pertanto le istituzioni finanziarie di questi paesi non sono prese in considerazione.
Le prime dieci istituzioni per prestiti e finanziamenti alle industrie produttrici di sistemi nucleari hanno tutte sede negli Stati Uniti: si tratta di State Street (20,4 miliardi di dollari), Capital Group of Companies (19,5 milardi), Blackrock (19,3 miliardi),Vanguard Group (13,7 miliardi), Bank of America (12,2 miliardi), JP Morgan Chase(11,9 miliardi), Evercore Partners (8,6 miliardi), Citi (8,2 miliardi), Goldman Sachs (6,6 miliardi) e Fidelity Investments (6,2 miliardi).

Il quadro europeo: BNP Paribas e Deutsche Bank
Tra le banche con sede in Europa e ampiamente operative in Italia, il rapporto segnala il gruppo francese BNP Paribas che svolge servizi o offre prestiti e finanziamenti a 20 ditte internazionali produttrici di armamenti nucleari per un valore complessivo di oltre 5,36 miliardi di dollari. E la tedesca Deutsche Bank che svolge servizi o offre prestiti e finanziamenti ad una decina di ditte produttrici di sistemi nucleari per oltre 4,76 miliardi di dollari.
“Proprio questi due gruppi bancari - commenta la Campagna di pressione alle ‘banche armate’ - sono anche i più attivi nelle operazioni di sostegno all’export di sistemi militari convenzionali dal nostro paese. Nonostante le reiterate richieste della nostra campagna, questi due gruppi non si sono ancora dotati di direttive rigorose e di rapporti trasparenti circa tutta la loro attività di finanziamento e servizi all’industria bellica".
Tra i principali gruppi bancari europei che offrono prestiti o finanziamenti alle ditte internazionali produttrici di sistemi nucleari, il rapporto segnala anche le britannicheRoyal Bank of Scotland (oltre 5,6 miliardi di dollari), HSBC (4 miliardi), Barclays (3,4 miliardi), i gruppi francesi Crédit Agricole (4,5 miliardi), AXA (3,6 miliardi) e Société Générale (3,3 miliardi), la svizzera UBS (3,3 miliardi) e la tedesca Commerzbank (2,4 miliardi): gran parte di queste banche sono anche attive nei servizi finanziari all'esportazione di armi italiane..
“I clienti di queste banche dovrebbero rendere chiaro ai propri istituti di credito che non vogliono assolutamente che i propri risparmi siano utilizzati per finanziare l’industria militare nucleare” – commenta Daniela Varano, del coordinamento internazionale di ICAN. “E’ importante e urgente, quindi, che i correntisti scrivano a queste banche per chiedere direttive che escludano il finanziamento alle industrie produttrici di armi nucleari e affinché gli istituti di credito rendano trasparente la propria partecipazione e i servizi che offrono alle aziende che producono sistemi sia civili che militari” – conclude Varano.

Le italiane Intesa Sanpaolo e UniCredit
Tra le aziende che erano coinvolte nella produzione di armamenti nucleari e loro vettori il precedente rapporto di ICAN citava anche Finmeccanica, la compagnia italiana di cui il Ministero dell’Economia e delle Finanze è il maggiore azionista. A seguito di quella pubblicazione, Finmeccanica nell’agosto 2012 ha annunciato in una lettera di “non essere coinvolta nella produzione di armi nucleari”. Ricerche indipendenti degli autori del rapporto hanno confermato la scadenza dei contratti relativi ad armi nucleari da parte del colosso militare italiano proprio nel 2012. Ciò ha portato all’esclusione dalla lista delle ditte, ma con l’impegno di un continuo monitoraggio e la ricerca di conferme da parte dell’azienda, per non dover giungere in futuro a inserire nuovamente Finmeccanica nella lista di produttori/sviluppatori di armamento nucleare.
Questa scelta ha ovviamente inciso sulla presenza nel rapporto di istituti di credito del nostro Paese. Nella precedente edizione del rapporto, infatti, venivano elencate 13 banche italiane o aventi sedi principali in Italia che contribuivano al finanziamento di aziende produttrici di armamenti nucleari. Essendo stata esclusa Finmeccanica, solo due figurano nel nuovo rapporto: si tratta di Intesa Sanpaolo e UniCredit.
Intesa Sanpaolo è presente per aver effettuato prestiti o finanziamenti a Bechtel, Boeing, EADS, Fluor, Honeywell International, Northrop Grumman e Thales per un valore complessivo di 819 milioni di dollari. Queste operazioni – si rileva dal rapporto – sono state in gran parte effettuate prima del dicembre 2011 quando la banca, capitanata dal presidente Bazoli, ha emesso una direttiva che esplicita tra l’altro “il divieto di porre in essere ogni tipo di attività bancaria connessa alla produzione e al commercio di armi controverse e/o bandite da trattati internazionali e in particolare le armi nucleari, biologiche e chimiche, le bombe a grappolo e a frammentazione, le armi contenenti uranio impoverito e le mine antipersona”.
UniCredit è finita nella lista per aver effettuato prestiti finanziamenti a EADS, Honeywell International, Northrop Grumman, Thales e ThyssenKrupp per un valore complessivo di1,43 miliardi di dollari. “Una dichiarazione di posizione di UniCredit – segnala il rapporto – afferma che UniCredit, si astiene dall’intrattenere rapporti di finanziamento con società che producono, curano la manutenzione o commerciano armi controverse o non convenzionali quali le armi nucleari, biologiche e chimiche di distruzione di massa, bombe a grappolo, mine e uranio 238”. (vedasi anche qui) “L’attuale applicazione della direttiva di UniCredit – si legge nel rapporto ICAN – non ha precluso la banca dall’investire in numerose aziende produttrici di armi nucleari. La policy, inoltre, è formulata genericamente e manca di chiarezza rispetto all’ambito di applicazione e di implementazione” (p. 78).
L’unica altra banca italiana citata nel rapporto è Banca Popolare Etica, ma – attenti bene – per una buona notizia. L’istituto di credito è infatti inserito – insieme ad altri undici - nella “Hall of Fame” delle banche che hanno adottato, implementato e pubblicato una “policy” in grado di prevenire in maniera completa e complessiva qualsiasi coinvolgimento finanziario con aziende che producono armi nucleari.

Il governo italiano voti a favore delle messa al bando
Diversamente dalle armi chimiche e biologiche, quelli nucleari sono gli unici armamenti di distruzione di massa non ancora messi al bando dal diritto internazionale nonostante sia chiaro ed accettato da tutti che per loro stessa natura possono operare uccisioni indiscriminate. Lo stesso Presidente degli Stati Uniti (il maggiore Stato possessore di armi nucleari) Barack Obama ha affermato nei mesi scorsi che “finché esisteranno armi nucleari, non saremo completamente sicuri”.
E’ per questo che Rete italiana per il Disarmo chiede al Governo italiano di sostenere le iniziative internazionali per la messa al bando delle armi nucleari, come l’Iniziativa Umanitaria che andrà a breve in discussione alle Nazioni Unite.
L’idea è stata avanzata l’anno scorso dalla Croce Rossa Internazionale (ICRC) e portata avanti principalmente da Norvegia e Sudafrica. “L’intenzione – spiega Lisa Clark di Beati i Costruttori di Pace – è convincere i Paesi riluttanti per fedeltà atlantista a sostenere il disarmo nucleare non più per motivazioni ‘ideologiche’ di stampo pacifista, ma su basi pragmatiche di carattere eminentemente umanitario: le armi nucleari vanno bandite semplicemente perché, se venissero usate, gli Stati non potrebbero far fronte alla catastrofe umanitaria che ne seguirebbe”. Una ragione in più per cominciare a far pressione su quelle banche, attive anche nel nostro paese, che continuano a finanziarne la produzione e lo sviluppo.
Giorgio Beretta

Fonte: http://www.unimondo.org/Notizie/BNP-Paribas-e-Deutsche-Bank-le-banche-UE-che-piu-finanziano-le-bombe-nucleari-142877